Un aspetto non trascurabile della chirurgia maxillofacciale è quello relativo alla chirurgia dermatologica ricostruttiva del volto, mirata al trattamento di tutte le malattie cutanee del distretto cervico-facciale. Mi occupo con passione sia delle lesioni cutanee di piccole dimensioni e benigne, sia delle neoplasie cutanee maligne complesse, il cui trattamento richiede competenze oncologiche e l'impiego di tecniche mutuate dalla chirurgia plastica per garantire risultati radicali e rispetto delle unità estetiche del volto nella fase ricostruttiva.
Il Basalioma, o carcinoma basocellulare, è il più frequente tumore
maligno della pelle. secondo per incidenza al basalioma. Può presentarsi
sotto vari aspetti: piano, nodulare, ulcerato (ulcus rodens), a placca
(sclerodermiforme) e a volte persino pigmentato.
Nonostante sia
classificato come tumore maligno, il basalioma presenta in realtà una
aggressività solo locale, non avendo la tendenza a diffondersi a
distanza attraverso metastasi. Se non trattato può però infiltrare le
strutture sottostanti per contiguità ed aumentare notevolmente di
dimensioni richiedendo poi, per essere curato, un intervento chirurgico
più invasivo.
Basalioma del lobo auricolare destro
L'immagine mostra la pianificazione del trattamento. La ricostruzione viene affidata ad un lembo preauricolare plicato
Immagine della ricostruzione immediatamente al termine dell'intervento: clicca qui
Aspetto del paziente a 6 mesi di distanza dall'intervento chirurgico:
Basalioma naso
Basalioma della radice del naso e pianificazione della ricostruzione chirurgica, affidata ad un lembo bilobato:
Risultato immediato postoperatorio: clicca qui
Risultato a distanza di 6 mesi dall'intervento chirurgico:
Il carcinoma spinocellulare, o squamocellulare, è un tumore maligno
della pelle, secondo per incidenza al basalioma.
Possono insorgere
come lesioni piane crostose o verrucose, per poi assumere con il passare
del tempo un aspetto più infiammatorio, indurirsi ed ulcerarsi.
A differenza del carcinoma basocellulare, il carcinoma spinocellulare può dare, seppur meno frequentemente rispetto al carcinoma spinocellulare del cavo orale, metastasi a distanza per via linfonodale.
Questo va tenuto attentamente in considerazione quando si studiano i tumori cutanei soprattutto della regione preauricolare e del labbro inferiore, tipica sede di insorgenza di questo tumore.
Anche il carcinoma spinocellulare presenta spiccata aggressività locale e, se non trattato, tende ad infiltrare rapidamente i tessuti circostanti.
Carcinoma spinocellulare del labbro superiore
Progettazione della demolizione allargata (comprendente tutta la subunità estetica) e pianificazione della ricostruzione affidata ad un lembo di Burget
Demolizione chirurgica:
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Allestimento del lembo:
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Risultato immediatamente al termine
dell'intervento:
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L'immagine sotto mostra il paziente a 6 mesi dall'intervento mostra come la progettazione della demolizione allargata alla subunità estetica del labbro e la corretta pianificazione della ricostruzione diano luogo a della cicatrici estetiche davvero difficili da vedere:
Carcinoma spinocellulare del labbro inferiore
Pianificazione della asportazione:
Immagine intraoperatoria che mostra il difetto chirurgico creato:
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Immagine della ricostruzione al termine dell'intervento:
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Risultato a distanza di 6 mesi dal trattamento chirurgico:
Caso di un carcinoma spinocellulare della palpebra inferiore
Immagine intraoperatoria dell'intervento chirurgico. La ricostruzione viene affidata ad un lembo prelevato dalla palpebra superiore ruotato a coprire il difetto: clicca qui
La ricostruzione al termine dell'intervento: clicca qui
Immagine postoperatoria che mostra la buona ricostruzione. Si segnala collateralmente l'effetto di ringiovanimento dell'occhio, ottenuto prelevando il lembo ricostruttivo dalla palpebra superiore:
Carcinoma basocellulare infiltrante della palpebra inferiore
Immagine preoperatoria con disegno dell'asportazione e pianificazione della ricostruzione, affidata in questo caso ad un lembo muscolocutaneo di palpebra superiore tunnelizzato attraverso il canto laterale dell'occhio
Asportazione e allestimento del lembo, che viene disepitelizzato
nella sua parte prossimale (quella da tunnelizzare):
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Trasposizione del lembo attraverso il tunnel
a livello del canto laterale:
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Situazione clinica al termine
dell'intervento:
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Risultato a distanza di 6 mesi che mostra come i segni dell'intervento chirurgico non siano assolutamente riconoscibili:
Proprio nel caso di tumori cutanei di dimensioni elevate ed in posizioni delicate sia da un punto di vista estetico che funzionale, come nel caso di basaliomi della palpebra o del naso, ma in genere per i basaliomi del volto, spesso il dermatologo richiede l’intervento di un chirurgo con esperienza ricostruttiva, al fine di curare la malattia e di non lasciare reliquati morfo-funzionali al paziente.
Il difetto chirurgico dopo l’asportazione del tumore cutaneo, quando non può essere chiuso suturando direttamente i margini della ferita, può essere ricostruito con diverse tecniche.
L’innesto cutaneo è una tecnica che prevede il prelievo, solitamente dalla regione retro-auricolare o sopra-claveare, di una porzione superficiale di cute, che viene poi trasferita a livello del difetto chirurgico e lasciata lì attecchire affinchè si rivascolizzi dal fondo della ferita.
Rappresenta una soluzione rapida, gravata da scarse complicanze, ma anche poco soddisfacente dal punto di vista estetico. Infatti, perché l’innesto possa attecchire è necessario che sia estremamente sottile, mentre il difetto causato dall’asportazione del tumore cutaneo è solitamente più profondo e questo provoca il classico aspetto “infossato” della zona ricostruita, molto evidente anche a distanza di tempo.
Questa è una soluzione che riservo solo ad alcuni pazienti in situazioni particolari.
I lembi locali sono delle porzioni di tessuto cutaneo adiacente alla zona del difetto chirurgico che, senza venire devascolarizzati come avviene nell’innesto, sono spostati, con movimenti di rotazione o traslazione o ancora di trasposizione, e sfruttati per la ricostruzione.
Il principio di base che si sfrutta in tutti i lembi locali è quello di trasferire del tessuto da una zona dove questo è presente in abbondanza (sede donatrice) ad una zona dove invece non è possibile ottenere una chiusura diretta dei margini delle ferite perché i tessuti sarebbero troppo sotto tensione e quindi provocherebbero una guarigione di pessima qualità con delle deformità importanti (tipicamente a livello delle palpebre, del naso e del labbro).
La progettazione del lembo corretto, comunque, non è mai affidata al caso: ogni intervento chirurgico demolitivo viene opportunamente preceduto da studio e da simulazione, con accurata pianificazione dell'immediata ricostruzione.
Cos'è il basalioma? - approfondimento
Il basalioma - approfondimento
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©2020 Dott. Marco Pedrazzoli - Chirurgo Maxillo-Facciale | Milano