Rialzo di seno mascellare

Rialzo di seno mascellare...cos'è e quando è necessario

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Se ti trovi su questa pagina probabilmente è perché il tuo dentista, dopo averti visitato e dopo averti prescritto una radiografia panoramica della bocca, ti ha detto che purtroppo non è possibile ripristinare i denti che hai perso perché “non c’è abbastanza osso” per poter posizionare un impianto dentale.

Ho creato questa pagina proprio per mettere a disposizione delle persone le mie conoscenze e la mia esperienza nel campo della implantologia dentale e della ricostruzione dell’osso a scopo di riabilitare il cavo orale.

Innanzitutto è importante sfatare alcuni miti: non esiste nessuna situazione che non possa essere riabilitata e corretta al fine di poter tornare a sorridere.

Nei casi più fortunati, e oserei dire nella maggior parte delle situazioni, è possibile sostituire un elemento dentario perso o irrimediabilmente compromesso con un impianto dentale e una nuova corona.

L’impianto dentale, semplificando estremamente, non è altro che una nuova radice dentale artificiale realizzata in un materiale chiamato titanio, un materiale biocompatibile particolarmente adatto ad integrarsi in modo permanente con le nostre ossa.

Si tratta di una vite, con opportune scanalature e con una superficie adeguatamente trattata, che viene posizionata sotto la gengiva, nell’osso alveolare, per essere poi sfruttata per costruire al di sopra di essa una nuova corona dentale.

Immagine di un impianto dentale:

Impianto dentale 

Esistono purtroppo alcune situazioni in cui l’altezza verticale dell’osso mascellare residuo nei settori dei premolari/molari non è sufficiente per l’inserimento di un impianto (vedi fig.1 qui sotto). Mi riferisco a pregresse infezioni ai denti, oppure ai processi infiammatori trascurati a lungo o ancora alla mancanza per troppo tempo di denti con un adeguato carico masticatorio.

Fig.1 Osso residuo preoperatorio non sufficiente. Lo spessore dell'osso è evidenziato in rosso:

Rialzo pre operatorio - Osso residuo non sufficiente

 

Vediamo quindi perché in alcune zone della bocca, con il passare degli anni, l’osso degli alveoli si riassorbe creando questa situazione sfavorevole al posizionamento degli impianti.

Le principali cause della perdita di volume osseo nei settori mascellari posteriori sono principalmente:

  1. granulomi periapicali dei denti che vengono trascurati e che provocano un progressivo e costante riassorbimento osseo come inevitabile conseguenza del processo infiammatorio, i cui segni clinici oltre alla dolenzia locale sono la fuoriuscita di pus dai colletti di denti mobili o la presenza di fistole mucose.
  2. l’assenza di un carico funzionale sull’osso alveolare. Ogni dente trasmette uno stress meccanico alle radici e di conseguenza all’osso in cui le radici dentali sono immerse. Questo processo è fondamentale per mantenere costante il volume osseo dei mascellari. Una zona della nostra bocca che ha perso un dente per molti anni perde stimolo funzionale e avrà più probabilità di andare incontro a un riassorbimento osseo sia trasversale (spessore dell’osso alveolare) che verticale (altezza ossea). Questa è la situazione tipica di chi, spesso per paura, si tiene “il buco” tra due denti per anni. Stessi risultati si ottengono anche affidando la chiusura dello spazio vuoto per completare il sorriso ad apparecchi rimovibili con vari gancetti ("scheletrati") o fissi. Mi riferisco sia ai ponti tradizionali tra due elementi vicini detti pilastri sia ai cosiddetti “maryland”, ovvero ponti semplicemente fissati con delle alette alla superficie posteriore dei denti vicini.
  3. La presenza fisiologica del seno mascellare è un altro elemento che contribuisce alla ridotta altezza verticale di osso nei settori posteriori del mascellare superiore. Il seno mascellare, che è una cavità occupata da aria anatomicamente collocata subito al disopra dei premolari e dei molari superiori, tende nel tempo ad espandersi e a provocare un ennesimo riassorbimento osseo a livello della bocca.

A questo punto ti starai domandando che cosa si può fare se ti trovi nella condizione di non avere sufficiente osso per poter essere sottoposto ad un intervento di implantologia ma desideri ugualmente tornare a masticare come prima.

Queste pagine nascono proprio per fornire una risposta alle tue domande e cercare di fare un po’ di chiarezza su questo argomento.

Iniziamo col precisare che l’altezza minima dell’osso necessaria per poter posizionare un impianto dentale nel nostro corpo è circa 8-10 mm.

Nei settori posteriori della mascella, in presenza di un osso residuo meno alto, la punta o parte dell'impianto finirebbe nel seno mascellare, nel vuoto, con il rischio di perdere l’impianto stesso e col pericolo di sviluppare sinusiti mascellari.

Non affronto qui l’argomento degli impianti corti detti short, non adatti a tutte le situazioni.

L’intervento di rialzo del seno mascellare consiste nel sollevare chirurgicamente verso l’alto la mucosa del pavimento del seno mascellare (che rappresenta il tetto dell’osso alveolare dove va inserito l’impianto) e riempire lo spazio appena creato con un innesto di osso particolato (finemente triturato).

Bisogna immaginare che la mucosa del seno mascellare rappresenta una specie di "tenda canadese" che viene sollevata in aria e che l'impianto rappresenta il picchetto della tenda stessa.

Rialzo del seno mascellare:

Rialzo di seno mascellare

 

In questo modo viene ricreato uno spessore verticale adeguato tale da permettere all’impianto di poter essere completamente immerso nell’osso e di poter quindi “attecchire” senza difficoltà.

Esistono due tipi di rialzo di seno mascellare: il grande rialzo di seno mascellare ed il piccolo o mini-rialzo di seno mascellare.

La differenza principale tra le due procedure sta nel tipo di accesso chirurgico utilizzato per accedere al seno mascellare.

Nel grande rialzo l'accessso chirurgico al seno mascellare viene ottenuto mediante un approccio laterale.

Si crea cioè un opercolo di dimensioni adeguate sulla parete laterale del seno mascellare così da consentire il sollevamento diretto della mucosa del seno mascellare.

Grande rialzo: accesso laterale

Sportello laterale ridotta

 

Sollevamento della mucosa del seno:

Accesso seno ridotta

 

Posizionamento dell' innesto d'osso:

Innesto ossa ridotta

 

L'impianto posizionato dopo il rialzo di seno:

Impianto post rialzo

 

Nel piccolo rialzo di seno (mini-rialzo di seno mascellare) l'accesso alla membrana del seno viene eseguito direttamente dalla cresta alveolare, proprio dalla stessa via dove verrà successivamente posizionato l'impianto. In questo modo viene sollevato il pavimento del seno mascellare molto delicatamente, posizionata una minima quantità di osso e successivamente posizionato l'impianto.

Mini-rialzo di seno mascellare:

Mini rialzo di seno mascellare ridotta

Le due teniche chirurgiche non sono sovrapponibili, nonostante entrambe si prefiggano lo stesso obiettivo, ovvero mettere il clinico nelle condizioni di poter posizionare un impianto dove non sarebbe altrimenti possibile.

E' abbastanza intuitivo che il mini rialzo di seno mascellare rappresenta una tecnica sicuramente meno invasiva, in quanto l'accesso chirurgico per realizzarlo è lo stesso che si ottiene per posizionare un impianto osteointegrato in condizioni normali.

Il grande rialzo di seno, invece, necessita di incisioni chirurgiche, seppure limitate, più ampie rispetto a quelle utilizzate nell'implantologia tradizionale e prevede anche un certo scollamento della mucosa.

Le due tecniche presentano però diverse indicazioni.

In generale si può affermare che il mini-rialzo di seno mascellare viene riservato alle situazioni meno gravi di atrofia ossea, dove bastano piccole quantità di innesto osseo per poter posizionare un impianto.

Il grande rialzo di seno invece viene praticato nelle condizioni di gravi atrofie ossee mascellari, quando è necessario rialzare molto il pavimento del seno e posizionare grandi quantità di innesto osseo.

Ti starai certamente domandando dove viene preso l’osso da innestare che serve per ripristinare l’altezza adeguata.

Esistono tre possibilità, la cui scelta dipende dalla situazione clinica che ci troviamo ad affrontare e parzialmente anche da scelte personali del chirurgo che esegue il rialzo di seno:

Innesto autologo

L’osso viene prelevato dal paziente stesso, in particolare viene prelevato da zone vicine alla sede da ricostruire dove l’osso è abbondante. Rappresenta senza dubbio la scelta più naturale, e l’osso innestato è l’unico che presenta delle caratteristiche sia di osteoconduttività ( ossia serve a creare spazio e massa ossea per l’attecchimento ed il successivo consolidamento dell’osso) che di osteo-induzione: l’osso autologo innestato induce a sua volta la formazione di nuovo osso da parte dell’organismo.

Innesto omologo

In questo caso viene utilizzato osso umano liofilizzato prelevato da donatori. Le normative che regolamentano l’utilizzo medico di questi materiali in Italia sono molto serie. L'osso omologo presenta caratteristiche molto simili al proprio osso, è sicuro e non sono quindi possibili né la trasmissione di malattie né il rigetto.

Innesto eterologo

In questo caso si utilizza un biomateriale riempitivo di origine animale o sintetica. Il vantaggio sta nella facilità di reperimento sul mercato e nella disponibilità in quantità illimitate. E’ il materiale più frequentemente utilizzato per il rialzo di seno mascellare.

E' possibile in una sola seduta eseguire il rialzo di seno e posizionare subito gli impianti?

Quando viene effettuato il rialzo di seno mascellare generalmente inserisco contestualmente gli impianti dentali nella medesima seduta per concentrare il trattamento in una sola volta.

Questo è possibile quando la quantità di osso presente prima dell’intervento non è sufficiente a garantire la durata dell’impianto nel tempo (motivo per cui si effettua il rialzo di seno stesso), ma è sufficiente a garantire la stabilità primaria dell’impianto, ovvero la possibilità di ancorarlo saldamente all’osso così che nella fase di guarigione non si possa dislocare nel seno mascellare.

Negli altri casi (assenza quasi completa di osso alveolare) sarà invece necessario eseguire il rialzo di seno in una seduta e, a distanza di 6/8 mesi, eseguire l’intervento di posizionamento degli impianti sull’osso ricostruito con il primo intervento.

Rialzo del seno - panoramica preparatoria:

Rialzo seno mascellare - pre intervento

  

Panoramica postoperatoria - posizionamento immediato dell'impianto dentale:

Rialzo seno mascellare - post intervento

 

Attenzione
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QUI VISUALIZZERAI LE IMMAGINI
DI UN INTERVENTO CHIRURGICO:

Immagine preoperatoria della mucosa del fornice vestibolare: clicca qui
Creazione dello sportello laterale di accesso al seno mascellare: clicca qui
Posizionamento dell'impianto osteointegrato nel seno mascellare: clicca qui
Innesto osseo posizionato nel seno mascellare (50% autologo/eterologo): clicca qui
Sutura al termine dell'intervento: clicca qui

 

Mi soffermo ora sulle informazioni pratiche che sicuramente interessano a chi deve sottoporsi ad un intervento di rialzo di seno mascellare.

Il rialzo di seno mascellare è doloroso?

L’intervento viene eseguito in anestesia locale come un qualsiasi tipo di intervento chirurgico odontoiatrico. La durata dell’intervento difficilmente può superare i 30 minuti e il paziente non prova disagio durante la procedura. Terminato l'intervento, viene somministrato un antidolorifico ch toglie il dolore nelle ore successive. E’ possibile un certo grado di indolenzimento locale per qualche giorno, di entità solitamente moderata.

Mentre il paziente non deve quindi aver paura di provare del dolore dopo essersi sottoposto ad un rialzo di seno mascellare, deve invece aspettarsi un certo grado variabile di gonfiore.

La procedura, eseguita in un distretto anatomico particolarmente irrorato di sangue, può infatti dare luogo alla formazione di una tumefazione a livello della guancia che di solito regredisce nel volgere di pochi giorni.

Proprio per ridurre al massimo il gonfiore al paziente viene chiesto di applicare localmente per alcune ore dopo l’intervento del ghiaccio secco.

Un altro consiglio è quello di dormire la sera dell’intervento con un cuscino in più sotto la testa per cercare di essere meno in posizione orizzontale nel letto e favorire il normale drenaggio linfatico riducendo così l’edema.

Consigli post-operatori per rialzo del seno

Le precauzioni da prendere nei giorni successivi al trattamento chirurgico sono quelli di evitare di soffiare il naso e starnutire a bocca aperta.

Questo non deve spaventare il paziente perché , anche in caso di raffreddore o di ostruzione nasale, è sempre possibile, anzi assolutamente indicato eseguire lavaggi nasali quotidiani con soluzione fisiologica esattamente come facciamo con i neonati.

E’ inoltre necessario assumere una terapia antibiotica adeguata prima (di solito 2 ore prima dell’intervento) e per 5 giorni dopo il trattamento.

 

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